Il carattere prevalentemente formativo del Corso di Laurea implica che lo studente completi l’iter di formazione con una specializzazione nella Laurea Magistrale in Ingegneria, anch’essa articolata nei due percorsi Alimentare e Processi progettati per essere complementari ai due indirizzi di questo Corso di Laurea.
Tuttavia, con o senza Laurea Magistrale, l’ingegnere chimico trova naturalmente impiego nelle industrie di trasformazione di materie prime, quali l’Industria Chimica, Petrolchimica, Energetica, dei Polimeri, Farmaceutica, Cosmetica, Biomedicale e, ovviamente, Alimentare. Attualmente il solo comparto chimico in Europa prevede l’impiego di circa 1,2 Milioni di operatori, se si aggiungono gli altri settori accessibili con la Laurea in Ingegneria Chimica, questo valore aumenta notevolmente. Il settore Alimentare, ad esempio, impiega solo in Italia circa 3,3 Milioni di operatori a vario titolo.
Secondo dati ISTAT (fonte Almalaurea) il tasso di occupazione del laureato in Ingegneria Chimica ad un anno dalla laurea è pari al 91,4% ed è pari al 100% a 3 anni dal conseguimento del titolo; i dati UNICAL sono in linea con la media nazionale. Inoltre, i neolaureati in Ingegneria Chimica hanno retribuzione lorda annua paragonabile a quelle degli altri colleghi ingegneri, mentre le prospettive di carriera dimostrano che il guadagno dell’Ingegnere Chimico è il più alto a lungo termine rispetto a tutti gli altri colleghi (Osservatorio JobPricing 2019).